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About Black Sonata for Vivaldi

Black Sonata for Vivaldi è un’indagine fotografica che analizza le distonie che intercorrono fra vita emotiva e vita biologica. La ricerca segue la percezione emotiva, continua e perpetua, di definire, dare un senso esistenziale alle leggi fisiche ed organiche. Come nelle quattro stagioni di Vivaldi, il ciclo naturale dell'esistenza biologica scivola via indipendentemente dalla nostra percezione emotiva e di senso, mettendo in ombra le strutture di significato che costruiamo nel corso delle nostre esperienze emotive.

Articolata in dodici immagini in bianco e nero, la serie snoda il suo racconto seguendo la struttura dei quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi, “Le Quattro Stagioni”. Tuttavia, se per Vivaldi sono i violini l’elemento che unisce l’insieme narrativo, in Black Sonata for Vivaldi, è il bianco e nero a svolgere un ruolo simile. Insieme alla scala di grigi, accompagna il sentimento generale, utilizzando i contrasti per armonizzare l’aspetto organico e quello emotivo.

Per dare voce all’aspetto organico e biologico dell’evoluzione vitale, e come nell’opera vivaldiana, il ciclo narrativo si apre con la primavera e si conclude con l’inverno. Ogni stagione è rappresentata da tre fotografie, o movimenti, che ne sanciscono le varie fasi.

Mentre per quanto riguarda l’aspetto emotivo, il compito è lasciato all’espressione e all’interazione del corpo con il contesto.

Il corpo è inteso come espressione universale, ma allo stesso tempo di unicità. È corpo di donna e dunque inevitabilmente e storicamente caricato di archetipi ancestrali, sociali, emotivi, di genere. Ma è anche il mio corpo, e in quanto tale, denso di individualità empirica, percezione soggettiva tanto della vita della psiche quanto di quella biologica. La scelta dell’autoritratto diventa lo strumento che mette in relazione il corpo con il contesto in maniera intima, ma al contempo universale.

Il soggetto, dunque, è inserito in un contesto che, nello sfondo, mette a confronto i confini liberi e incerti della dimensione onirica, e, negli elementi, le leggi fisiche e naturali, che definiscono i processi temporali e spaziali legati al milieu.

La natura è il ritmo che accompagna gli stadi biologici, traducendoli in emozioni. I fiori, le foglie, la frutta raccontano della materia organica che, insieme al corpo, è immersa nella necessità evolutiva. È una danza che segue il ciclo naturale, giungendo fino all'inverno, dove il movimento si interrompe per lasciare spazio al metallo, unico elemento inorganico della serie ma con connotazioni vegetali. Il metallo simboleggia la lotta contro la sterilità che precede la morte.

Elemento fisso e onnipresente sono, invece, gli occhi. Questi sono lo sguardo sulla percezione del corpo e del contesto, commentano il viaggio emotivo dell’individuo. Guardano al sogno dell’esistere con un fine – qualunque esso sia – per distruggerlo, amplificarlo, deriderlo, o semplicemente per osservarlo con epoché.

Sono il memento dell’illusione del definire la vita. Come nei quattro concerti di Vivaldi, le stagioni fluiscono e la vita biologica scorre veloce, a discapito del ritmo e dei costrutti di senso che edifichiamo durante la nostra vita emotiva.

Influenze e Iconografie

 

Black Sonata for Vivaldi evoca l’aspetto onirico di Dalì, dove gli occhi, simboli di percezioni distorte, collegano il corpo all’inconscio. Man Ray, con la sua combinazione di elementi naturali come fiori e frutta, esplora la simbiosi tra natura e corpo, un tema che risuona anche nelle opere di Francesca Woodman, che usa il corpo come mezzo espressivo per esplorare l’intimità e la vulnerabilità. L’approccio di Irving Penn, con il suo bianco e nero contrastato, sottolinea il conflitto tra l’aspetto biologico e quello emotivo, mentre il concetto di Nietzsche sulla transitorietà dell’esistenza si intreccia con l’ineluttabilità del ciclo biologico. Infine, Le Quattro Stagioni di Vivaldi, con il loro flusso continuo, riflettono la ciclicità della vita, indipendente dalle nostre costruzioni emotive e dai significati che vi attribuiamo.

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